Storchi
Appena fuori dall'abitato di Montecchio Emilia (RE), i due fratelli Gianni e Marco portano avanti dal 1999 la storia della loro famiglia che produceva vino sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Siamo in Val d’Enza, ai piedi dell’appennino Tosco-Emiliano sul letto del torrente Enza in una piana caratterizzata da suoli franco sabbiosi di origine alluvionale di medio impasto. Questa è una terra così vocata che i vigneti non sono mai mancati (sin dai tempi dei Romani) e tanto meno il buon vino che qui ha un solo nome: Lambrusco. E' anche la terra che ha visto tra gli anni '80 e la fine degli anni '90 radicarsi l'industria enologica con prodotti realizzati in autoclave, con in genere un ricorso massivo alla tecnologia che accorciasse i tempi di evoluzione del vino per rincorrere un mercato di quantità. Realtà come quella di Marco e Gianni sono ultimi presìdi, nate con la volontà di preservare gesti e memoria della tradizione strappandoli all'oblio garantito da un modello di diffusione moderno basato su un'agricoltura intensiva. Per questo motivo la loro realtà rimane caratterizzata da una piccola dimensione (solo 3 ettari vitati), asseconda i ritmi delle stagioni, lavora secondo natura focalizzandosi sulla vitalità e fertilità dei suoli, sulla biodiversità in natura, su trasformazioni non invasive e senza forzature in cantina. Il lavoro di Gianni e Marco diviene paradigma al contrario, una testimonianza di ciò che dovrebbe essere e non è più la viticoltura in questa zona, un monito ed allo stesso tempo una speranza per chi voglia riscoprire attraverso i vini frizzanti emiliani, la grande ricchezza di storia di queste terre e di questa gente