Cirelli
“Avevo pochi anni. I miei nonni materni, Giovina e Attilio, mi portarono nella campagna che avevano lasciato per trasferirsi in città. Ricordo mia nonna intenta a cucinarmi un ovetto fresco. O mio nonno che mi lascia tra le mani un pulcino e mi fa sedere sul trattore mentre io immagino di viaggiare tra i campi. A questi ricordi si aggiunge un racconto su mio nonno paterno, Francesco: usava rifugiarsi in vigna per ritrovare gioia e serenità perduta.
Così, da allora, la campagna è diventata per me un luogo sicuro e accogliente di affetti autentici, serenità, tenerezza. Ed è così che nel 2003, grazie al supporto fondamentale dei miei genitori, la campagna è diventata parte importante della mia esistenza, che oggi continua a fianco di mia moglie Michela”. Nessun’altra spiegazione sarebbe potuta essere migliore e più efficace delle parole di Francesco Cirelli, che ci racconta direttamente di persona come è nata la sua azienda agricola, oggi realtà vitivinicola e impresa ricettiva agrituristica allo stesso tempo. Siamo in provincia di Teramo, in Abruzzo, nel territorio del comune di Atri in particolare. A soli otto chilometri dall’Adriatico, è qui che si incontrano i vigneti aziendali, che arrivano a coprire nel complesso circa sei ettari.
Tra i filari, le norme agronomiche rispettano quelle della certificazione biologica, e le piante di montepulciano e di trebbiano, allevate nel pieno rispetto di ambiente ed ecosistema, vendemmia dopo vendemmia arrivano a regalare uve ricche, concentrate e schiette. Grappoli che in cantina danno origine a due distinte ma allo stesso tempo parallele linee di etichette, l’una lavorata secondo una vinificazione tradizionale, mentre l’altra ottenuta eseguendo una vinificazione in anfore di terracotta.
Oltre questo, la principale filosofia seguita in cantina è quella del “meno si fa, meglio è”, per cui gli interventi artificiali sono ridotti al minimo indispensabile, al fine di preservare al massimo le peculiarità della materia prima. Dal Montepulciano d’Abruzzo al Cerasuolo, passando per il Trebbiano, prendono vita in questa maniera vini meravigliosi. Vini magnetici, vini di rara espressività.