Stéphane Regnault
È esattamente nel 2007 che, dopo aver completato il percorso di studi in ingegneria aereospaziale e dopo aver maturato diverse esperienze professionali tra Parigi e Londra, Stéphane Regnault sceglie di fare ritorno nella Côtes des Blancs per prendere in mano la gestione del Domanine di famiglia. Dal 2007, quindi, ha preso letteralmente il via un decennio di sperimentazioni, prove, tentativi ed esperienze, che hanno portato alla creazione della prima cuvée pensata integralmente dallo stesso Stéphane, il quale ha visto nel 2018 materializzarsi concretamente il risultato delle uve raccolte nei filari di famiglia di Oger e Le Mesnil. Nei vigneti di proprietà aziendale, che si estendono per circa quattro ettari, trovano posto esclusivamente piante di chardonnay, che vanno dai quaranta ai sessanta anni di età, e che sono soprattutto classificate come Grand Cru. Nel massimo rispetto di quello che è l’equilibrio di ambiente, natura, ecosistema e biodiversità, i vigneti, suddivisi in tre distinte parcelle, sono gestiti seguendo le norme dell’agricoltura biologica, per cui sono evitati categoricamente i trattamenti sistemici, così come erbicidi e prodotti chimici vengono esclusi a priori nell’amministrazione agronomica. Con l’obbiettivo di raggiungere i massimi standard qualitativi, si arrivano così a raccogliere, stagione dopo stagione, uve schiette e perfettamente concentrate per affrontare la spumantizzazione. Dalla vigna alla cantina il passo è breve, e lo stesso rigore e le stesse attenzioni adoperate in vigna si ritrovano anche in fase di vinificazione, per cui inseguendo sempre i massimi standard qualitativi, le cuvée riposano per 2/3 in acciaio e per 1/3 in botti usate. Prendono vita in questa maniera Champagne semplicemente eccellenti, che nel nome riflettono quella che è la passione musicale dello stesso Stéphane Regnault: Champagne Blanc de Blancs Extra Brut “Dorien N° 14”, Champagne Blanc de Blancs Extra Brut “Lydien N° 29”, Champagne Blanc de Blancs Extra Brut “Mixolydien N° 29”.