Crotta de la Meurdzie di Vevey Marziano
I 6.000 mq dei vigneti di Marziano Vevey sono sparpagliati qua e là sulle pendici dei monti intorno a Morgex. Alcuni più facili, su terreno quasi pianeggiante, altri su terrazzamenti, altri ancora aggrappati con tenacia a ripidi pendii che rendono arduo il lavoro del "vigneron".
Sono particolarmente basse le viti del Blanc de Morgex, uniche in Europa a vivere a 1200 m d'altitudine, e lo stare avvinghiate ad una Madre Terra pur così severa, permette loro di sfidare i rigori di inverni lunghi a queste latitudini. Per riuscirci, però, hanno bisogno della collaborazione attenta e costante di uomini come Marziano Vevey che seguono e curano ogni fase del loro processo vegetativo con estrema sensibilità, alternando la forza che richiede il lavoro della terra alla paziente precisione degli interventi sulla pianta, poi sull'uva ed infine sul vino.
La Crotta de la Meurdzie racchiude nei suoi 250 mq di superficie l'anima antica del lavoro dei "vignerons". Anche se la struttura è moderna e moderni sono gli impianti e le attrezzature, l'attaccamento alle radici e l'amore per la tradizione sono palesati dalla scelta dei materiali e soprattutto dall'atmosfera che vi si respira che sa di fatica e di sacrificio, di umiltà e dedizione, ma anche di capacità e competenza nella ricerca della qualità, di allegria e di amicizia, di canti e di intenso odore di mosto.
Il vino che esce da qui ci offre una preziosa alchimia di sapori e profumi semplici ma raffinati, essenziali ma eleganti. Un aroma delicato ma schietto che ci racconta le difficili condizioni da cui è sbocciato, che coniuga la forza delle sue radici con la secca freschezza dell'aria di quassù.
Sono particolarmente basse le viti del Blanc de Morgex, uniche in Europa a vivere a 1200 m d'altitudine, e lo stare avvinghiate ad una Madre Terra pur così severa, permette loro di sfidare i rigori di inverni lunghi a queste latitudini. Per riuscirci, però, hanno bisogno della collaborazione attenta e costante di uomini come Marziano Vevey che seguono e curano ogni fase del loro processo vegetativo con estrema sensibilità, alternando la forza che richiede il lavoro della terra alla paziente precisione degli interventi sulla pianta, poi sull'uva ed infine sul vino.
La Crotta de la Meurdzie racchiude nei suoi 250 mq di superficie l'anima antica del lavoro dei "vignerons". Anche se la struttura è moderna e moderni sono gli impianti e le attrezzature, l'attaccamento alle radici e l'amore per la tradizione sono palesati dalla scelta dei materiali e soprattutto dall'atmosfera che vi si respira che sa di fatica e di sacrificio, di umiltà e dedizione, ma anche di capacità e competenza nella ricerca della qualità, di allegria e di amicizia, di canti e di intenso odore di mosto.
Il vino che esce da qui ci offre una preziosa alchimia di sapori e profumi semplici ma raffinati, essenziali ma eleganti. Un aroma delicato ma schietto che ci racconta le difficili condizioni da cui è sbocciato, che coniuga la forza delle sue radici con la secca freschezza dell'aria di quassù.