Rémi Leroy
Rèmi Leroy è un enologo e ingegnere agronomo, laureatosi a Bordeaux nel 2006. Dopo aver conseguito brillantemente il titolo di studio, Rèmi decide di dedicarsi alle vigne di famiglia, situate nei dintorni del comune di Meurville, nella Côte des Bar.
I vigneti si sviluppano per un totale di 9 ettari, e il terroir è caratterizzato da un sottosuolo principalmente argilloso e calcareo, formatosi durante il periodo del giurassico superiore. La particolarità vera di quest’area è però dovuta alla presenza di un terreno di tipo “Portlandien”, con suoli molto poveri, che condizionano l’evolversi delle viti. Ogni pianta – tra i filari si coltivano i tre varietali tipici dello Champagne, chardonnay, pinot noir e pinot meunier – si trova infatti a dover combattere per la propria crescita, e questa “fatica” si riflette nella tipicità delle uve portate a vendemmia. L’obiettivo dei lavori in vigna durante l’anno consiste proprio nell’arrivare a tale momento con basse rese e grappoli ben maturi, ricchi di aromi e di sostanze minerali.
Dopo la vendemmia si procede alla pressatura immediata, utilizzando la forza di gravità, così da limitare al massimo l’ossidazione dei mosti. Le fermentazioni avvengono sia in piccoli contenitori d’acciaio sia in tini di legno. Le vinificazioni si effettuano con metodi naturali, seguendo le convinzioni di Rèmi e utilizzando quindi sempre meno solfiti. Gli imbottigliamenti avvengono in primavera e il riposo in cantina, fino al dégorgement, avviene per un tempo molto più lungo rispetto alle tempistiche normali imposte dalla denominazione. Grazie alla maturità delle uve i dosaggi di Remi Leroy – brut ed extra brut – sono molto bassi, lontani dagli standard normalmente proposti dalle altre maison.
Diverse sono le etichette oggi in produzione, dai Blanc de Blancs ai Blanc de Noirs, passando anche per il favoloso Rosé de saignée “Les Crots” e per il Brut Nature. Una gamma completa e puntuale, capace di incuriosire gli appassionati di bollicine francesi.
I vigneti si sviluppano per un totale di 9 ettari, e il terroir è caratterizzato da un sottosuolo principalmente argilloso e calcareo, formatosi durante il periodo del giurassico superiore. La particolarità vera di quest’area è però dovuta alla presenza di un terreno di tipo “Portlandien”, con suoli molto poveri, che condizionano l’evolversi delle viti. Ogni pianta – tra i filari si coltivano i tre varietali tipici dello Champagne, chardonnay, pinot noir e pinot meunier – si trova infatti a dover combattere per la propria crescita, e questa “fatica” si riflette nella tipicità delle uve portate a vendemmia. L’obiettivo dei lavori in vigna durante l’anno consiste proprio nell’arrivare a tale momento con basse rese e grappoli ben maturi, ricchi di aromi e di sostanze minerali.
Dopo la vendemmia si procede alla pressatura immediata, utilizzando la forza di gravità, così da limitare al massimo l’ossidazione dei mosti. Le fermentazioni avvengono sia in piccoli contenitori d’acciaio sia in tini di legno. Le vinificazioni si effettuano con metodi naturali, seguendo le convinzioni di Rèmi e utilizzando quindi sempre meno solfiti. Gli imbottigliamenti avvengono in primavera e il riposo in cantina, fino al dégorgement, avviene per un tempo molto più lungo rispetto alle tempistiche normali imposte dalla denominazione. Grazie alla maturità delle uve i dosaggi di Remi Leroy – brut ed extra brut – sono molto bassi, lontani dagli standard normalmente proposti dalle altre maison.
Diverse sono le etichette oggi in produzione, dai Blanc de Blancs ai Blanc de Noirs, passando anche per il favoloso Rosé de saignée “Les Crots” e per il Brut Nature. Una gamma completa e puntuale, capace di incuriosire gli appassionati di bollicine francesi.