Contini

I primi interpreti della Vernaccia di Oristano

La cantina Contini si radica dal 1898 sul territorio oristanese, ambientata tra i paesaggi selvaggi che si immergono nell’area marina protetta della penisola del Sinis, dove le sabbie bianche finissime si tuffano in un mare turchese e brillante. Qui Contini produce le sue bottiglie da oltre un secolo, nascendo dalla mentalità imprenditoriale e lungimirante del fondatore Salvatore che ha visto nella tipicità territoriale e nel potenziale qualitativo della Vernaccia di Oristano, ai tempi il vino più celebre della zona, una possibilità concreta di impresa. Affiancata nel tempo da altre importanti produzioni come il Cannonau, la storica Nieddera e il consolidato Vermentino, la Vernaccia di Oristano è stata per decenni il filo rosso della produzione, collezionando negli anni diversi e molteplici premi dalla critica enogastronomica.

Dopo aver ricevuto per la sua Vernaccia la medaglia d’oro all’esposizione internazionale di Milano nel 1912, Salvatore viene affiancato nella produzione dal figlio Attilio, che agli albori del secondo conflitto mondiale ne guadagnò il pieno comando. Avviene però negli anni Ottanta l’esplosione commerciale della realtà, che è riuscita a creare espressioni del territorio fedeli alla tradizione sarda, modernizzando il gusto per un pubblico cosmopolita e al passo con i tempi sotto la guida di Paolo, affiancato dall’ultima generazione composta da Alessandro e Mauro.

Ora, lungo la penisola del Sinis si estendono circa 50 ettari di proprietà della famiglia, dove la qualità delle terre si ritrova nei bicchieri. Il microclima che comprende inverni dolci e calde estati spesso accarezzate dal Maestrale risulta perfetto per la crescita di varietà specifiche come la Vernaccia e la Nieddera, che crescono al massimo del loro potenziale su suoli di ciottoli e argille con sedimenti sabbiosi. Sulle pendici del monte Arci invece si trovano altri 50 ettari vitati dove gli inverni miti e piovosi sono bilanciati da estati asciutte e molto calde, creando un microclima totalmente differente dal precedente molto più adatto a varietà come il Cannonau e il Vermentino, grazie anche ai terreni di origine vulcanica. Grazie anche a queste ambientazioni territoriali e uniche, l’opera di Contini si consolida quindi come una solida interpretazione di pura identità sarda.