Tenuta di Trinoro
La Tenuta di Trinoro nasce dall'estro e dall'amore per il vino di un uomo geniale, Andrea Franchetti che negli anni '90 si lancia nel mondo della produzione vinicola, dapprima restaura le rovine di un’antica casa fortificata di campagna immersa nella Val d’Orcia, situata in un angolo della Toscana meridionale, poi decide di piantare dei vigneti, parte per il Bordeaux e lì apprende la filosofia del fare vino da grandi maestri come Peter Vinding, Peter Sisseck, Alain Vauthier di Ausone e Luc Thunevin di Valandraud, torna in Italia e pianta e primi vigneti, nel 1997 c'è la prima annata della Tenuta di Trinoro, accolta con grande entusiasmo. L'idea è quella di realizzare vini rossi da vitigni internazionali: Cabernet Franc, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. L'azienda possiede 200 ettari di terreno vicino a Sarteano, dove la Toscana incontra Umbria e Lazio. I terreni non hanno particolare tradizione vitivinicola, i vigneti si estendono per 22 ettari su pianure e pendii esposti a sud e ad altezze che variano tra i 450 e i 600 metri. Gli impianti sono in prevalenza di cabernet franc e merlot, con il cabernet sauvignon e petit verdot presenti in misura minore. Franchetti nota una somiglianza di terreni con la zona di St Emilion, soprattutto terreni di matrice argillosa e calcarea. Come nella zona di Bordeaux la zona è ad alta intensità d'impianto, viene effettuato un drastico diradamento dei grappoli, vengono mantenute basse rese e la vendemmia viene fatta a piena maturazione fenolica. Nascono così vini eccezionali, estremi nel profumo, nel colore e nel sapore, “godibili da subito ma concepiti per un lunghissimo invecchiamento”, vini acclamati dalla critica e dal mercato, come l'omonimo Tenuta di Trinoro, Palazzi, Campo di Magnacosta, Campo di Tenaglia, Campo di Camagi o le Le Cupole; senza dubbio dei nuovi classici.