Garbole

E’ importante sfruttare questo momento in cui tutto sembra essersi fermato o quantomeno rallentato per riuscire  sospendersi e, nel limbo liberato per alcuni momenti dal surplus informativo che ci obbliga a una distrazione cognitiva costante, elaborare nuovi pensieri, primo passo importante per prendere consapevolezza delle proprie azioni e dei loro effetti politici, sociali ed economici.

La capacità di sospendere  per un attimo, abitudini, processi e scelte di acquisto può aiutare a sfuggire all’urgenza e alla sua velocità di fuga. Recuperare la capacità  di discernimento delle realtà che ci troviamo di fronte quotidianamente. La lucidità  nel saper distinguere  e riconoscere la realtà concreta delle cose. Riconquistare la capacità di autodifesa rispetto ad un mercato che ci propone molto spesso prodotti e scelte di acquisto privi di effettivo valore. 

Non subire passivamente ma impegnarsi attivamente nelle ricerca della verità vera delle cose e delle persone, non farsi guidare ciecamente ma essere protagonisti delle proprie scelte. Un’autonomia di giudizio e una libertà che certamente richiedono impegno, conoscenza e personalità.

Saper distinguersi in questo è il vero elemento caratterizzante.

Sottrarsi quindi, ad  un consumo di massa, inconsapevole e ignorante, riappropriandoci della necessità e del piacere della conoscenza di ciò che sto comprando, della conoscenza delle origini di quel prodotto, delle persone che lo hanno pensato e realizzato e proposto.

E’ una pratica che richiede necessariamente tempo e impegno. I collezionisti questo lo sanno molto bene. Una scelta consapevole non è certo immediata e richiede molta dedizione a tutti i livelli. E’ una scelta che fa la differenza.

Occorre vincere la pigrizia e l’inerzia per le quali siamo stati abituati e nelle quali ci sentiamo al sicuro ed uscire ad esplorare e sperimentare in prima persona il mercato.

Sembra incredibile, eppure in un epoca dove le notizie sono globalmente accessibili e incensurate, la mancanza di interesse per l’informazione si è diffusa non solo nell’aspirato grande pubblico, ma anche nella folla di addetti ai lavori di vario tipo, con più o meno responsabilità in campo.  Accettiamo comodamente tutto quanto ci viene propinato come “normale”. Siamo talmente intorpiditi che molto spesso non riusciamo più a distinguere  l’acqua dal cielo. Il successo di mercato di molti prodotti non si spiega altrimenti.

Nell’acquisto, una componente di rischio è inevitabile, ma più che rischiare di fallire, oggi si rischia di essere presi in giro anche in buona fede, a causa di una conoscenza superficiale, propria o delle persone/mezzi cui ci si affida. 

Scegliere il mezzo, l’advisor o il giornalista, su cui riporre la propria fiducia, e in conseguenza i propri denari, non è più così scontato. 

Perdersi tra fiere, testi e articoli critici, guide, blog, inserzioni pubblicitarie è facile e orientare correttamente le proprie scelte di acquisto in questa giungla informativa, è sempre più difficile. 

Nella decisione finale di acquisto si è soli. Siamo noi e solo noi che poi alla fine decidiamo. In ultima analisi, nessuno può decidere come spendere al meglio i propri soldi se non il collezionista stesso, nemmeno l’advisor più fidato. Per questo non esistono riferimenti, manuale, guide inconfutabili. 

Non è una questione  se spendere o non spendere, non si tratta di prezzo ma si tratta di scegliere il valore, la sostanza delle cose e delle persone. E’ una questione di valore quindi, valore delle cose, delle persone e dei rapporti. E’ una questione di autenticità.

Il collezionismo è un’avventura soggettiva, anche se ha dei risvolti che possono arrivare a essere lo specchio di una comunità. In questo particolare modo di essere nella vita, non si è proprio del tutto soli. Si possono contaminare tanti amici e incontrarne di nuovi nel viaggio verso l’essenza.

Ma il viaggio è soprattutto quello all’interno di uno specchio che mostra tutte le inquietudini e le solitudini del proprio essere unici, è un viaggio solo per pochi Heletti.